La quarta rivoluzione industriale, meglio nota come industria 4.0, è ormai entrata a capofitto nel settore industriale a livello globale, trovando ormai ampia diffusione nei Paesi a più alta vocazione tecnologica (come ad es. gli USA). Anche in Italia le innovazioni garantite dall’industria 4.0 stanno interessando i modelli di business di tutti i settori, specialmente quello industriale, che sta subendo dei cambiamenti radicali dettati dall’introduzione dell’Internet of Things e dalla raccolta dei cosiddetti Big Data, che consentono all’azienda di assimilare più dati possibili in modo tale da intervenire tempestivamente in caso di criticità durante il processo di produzione e di essere sempre al “top” del mercato, garantendo anche una piena fiducia reciproca tra il brand e il customer, dovuta ovviamente all’ottima qualità del prodotto finale.
Appare evidente che per riuscire a emergere in un mercato sempre più competitivo, le aziende devono necessariamente farsi trovare pronte e cogliere al volo le opportunità che presenta l’industria 4.0, che riesce a fornire talmente tanti vantaggi da stabilire un netto miglioramento della catena e, di conseguenza, un’elevata qualità della produzione stessa. Tuttavia, orientarsi nel nuovo “mondo” della quarta rivoluzione industriale non è semplice, specialmente per le aziende che muovono i primi passi. Ecco perchè negli ultimi tempi ci si sta affidando con sempre maggiore convinzione a fornitori di software in grado di erogare una consulenza per l’ottimizzazione dei processi, non fermandosi alla mera vendita delle loro soluzioni informatiche. Vi sono infatti alcune software house in grado di aiutare i brand a far sì che l’industria 4.0 “rivoluzioni” il loro business in modo corretto.
Come primo aspetto, serve intervenire direttamente sulla mentalità dell’azienda. Il consulente dovrà apporre un vero e proprio cambiamento radicale: serve un personale dipendente che sappia gestire macchinari piuttosto complessi, capaci di raccogliere una grande mole di big data, che consente poi di rendere più semplice ogni tipologia di intervento. Ad esempio, un tecnico può controllare se una macchina funziona a dovere o se presenta delle criticità servendosi semplicemente di un tablet, risparmiando tempo (e denaro) nell’aprirla ed effettuando la verifica manualmente. Si tratta di dettagli che alla lunga diventano decisivi per l’intera gestione aziendale. Inoltre, l’intelligenza artificiale e il machine learning riescono a tenere ogni movimento e ogni angolo della fabbrica ampiamente sotto controllo, garantendo così la sicurezza di tutti coloro che lavorano all’interno della struttura.
Tramite una consulenza, i tecnici e l’intero personale riusciranno ad apprendere molto più rapidamente concetti e funzionalità, cogliendo costantemente anche idee innovative relative a un prodotto o servizio. Questo mondo che corre così veloce – gli americani amano chiamarlo “disruptive”, ndr – necessita che non solo i CEO, ma anche tutti coloro che lavorano all’interno di un’azienda siano adeguatamente sostenuti e indirizzati.
A tal proposito, anche i consulenti strategici sono figure indispensabili per far sì che l’analisi dei trend non avvenga in maniera superficiale o peggio, errata. Troppo spesso le aziende hanno un approccio molto “soft” nei confronti della lettura del loro mercato, limitandosi ad assimilare solo qualche lieve tendenza e approntando qualche ritocchino qua e là: servirebbe invece un approfondimento estremamente dettagliato, come possono garantire i consulenti strategici, che consenta al marchio di ottenere anche il più piccolo dato da poter sfruttare per la propria politica aziendale.
Le competenze cambiano sempre più velocemente, e c’è una costante ricerca di innovazione. Le industrie italiane, ad esempio, pagano dazio a livello di cyber security, data&analytics, digitalizzazione del business, e c’è bisogno di mettersi in pari per non trovarsi in difficoltà negli anni a venire. Già nei prossimi tre anni saranno necessarie strategie di trasformazione aziendale che consentano di rispondere adeguatamente alle sfide del mercato: la figura del consulente, sia di processo che strategico, può rivelarsi fondamentale per facilitare l’implementazione di tecnologie molto innovative e per la stesura di piani di recruiting che vadano ad assicurare le competenze necessarie all’interno delle aziende manifatturiere.