L’industria 4.0 rappresenta la nuova frontiera della rivoluzione industriale.Per ora, stando a quanto teorizzato da alcuni esperti, la nascita e l’evoluzione industriale sarebbe appunto caratterizzata da 4 fasi: l’industria 1.0, caratterizzata dalla nascita della macchina a vapore, che ha diminuito i tempi di produzione accrescendo la produzione; l’industria 2.0, inaugurata con la scoperta dell’elettricità, sostituita poi dal petrolio; l’industria 3.0, figlia dell’informatica di prima generazione e infine la 4.0, mix tecnologico di robotica, software “intelligenti” e connessione alla rete.
Come nasce il termine Industria 4.0?
Conseguenza diretta della digitalizzazione, l’industria 4.0 ha portato le aziende, durante gli anni, a considerare parte dell’unico sistema di produzione aziendale, sia le risorse fisiche che quelle industriali. Da qui l’ipotesi del progetto da cui è partito un gruppo di lavoro tedesco, ideatore appunto del termine, che nel 2012 ha presentato al governo federale una serie di proposte, mirate all’implementazione del piano industriale del Paese.
Concretizzato poi verso la fine del 2013, il progetto riguardante la futuristica Industria 4.0, comprendeva investimenti su infrastrutture, sistemi energetica, ricerca, aziende e scuola, finalizzati all’ammodernamento del sistema produttivo tedesco, in modo da renderlo di nuovo competitivo.
In Italia il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 2016, all’interno del Piano Nazionale Industria 4.0, valido per il periodo 2017/2020. Questo consiste in una serie di misure mirate a favorire la crescita del settore sia dal punto di vista strumentale che per quanto riguarda la formazione dei dipendenti, finalizzata all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Industria 4.0 in Italia e benefici fiscali
Con la Legge di Bilancio dell’anno 2017 l’Italia ha lanciato una serie di sgravi, incentivi fiscali, contributi a fondo perduto e incentivi all’investimento, mirati alla crescita e allo sviluppo dell’Industria 4.0, e valide per il triennio 2017-2019.
Nello specifico, le agevolazioni previste sono:
- La Nuova Sabatini, ossia un contributo a copertura degli interessi sui finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali, riconosciuto alle PMI;
- Iper e superammortamento, rispettivamente la supervalutazione del 250% degli investimenti materiali nuovi, dispositivi e tecnologie, mirati all’evoluzione di un industria a 4.0; e la supervalutazione del 130% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing;
- Credito di imposta per R&S del 50%, riservato alle imprese che investono un tetto massimo di 20 milioni di euro all’anno in ricerca e sviluppo;
- Patent Box, regime di tassazione agevolata applicata all’utilizzo di beni immateriali .
Ulteriori aggiunte alle agevolazioni per l’Industria 4.0 sono state effettuate con la Legge di Bilancio 2018, indirizzate ai datori di lavoro che investono nella formazione dei propri dipendenti.
Le attività riconosciute sono le seguenti:
- Cloud e fog computing;
- Analisi dei dati;
- Cyber security e sistemi cyber-fisici;
- Big data e analisi dei dati;
- Internet delle cose;
- Integrazione ed interfaccia uomo macchina;
- Prototipazione rapida;
- Robotica avanzata;
- Sistemi di visualizzazione e realtà aumentata;
- Manifattura additiva.
Le imprese che vorranno investire nella formazione del personale in uno dei campi sopraelencati, potranno godere di un credito d’imposta pari a 300.000 euro l’anno.