L’Osservatorio Transizione 4.0 del Politecnico di Milano ha lavorato ad un tema caro alle imprese, la servitizzazione.
L’introduzione di questo paradigma implica un cambiamento significativo nella gestione del business e nel rapporto con i clienti.
In Italia il settore più pronto a recepire questo nuovo concetto è quello dei costruttori di macchinari mentre a fungere da abilitatori sono le aziende del comparto tecnologico che creano nuovi servizi di digitalizzazione di processi e prodotti.
La servitizzazione di basa sulla creazione di un ecosistema tecnologico che non si limita a gestire la connessione tra i macchinari bensì tutti gli aspetti della produzione.
Le aziende tecnologiche sono oggi in grado di sviluppare soluzioni pacchettizzate in base a specifici e nuovi modelli di servitizzazione che apportano alle industrie numerosi vantaggi, dall’abbattimento dei costi alla abbrevviamento dei tempi di produzione. Tutto ciò è possibile grazie ad alla maturità tecnologica e di sistema che è stata raggiunta negli ultimi anni. La chiave di tutto è la standardizzazione che include tutte le componenti di sviluppo e integrazione ad un costo contenuto rispetto alle soluzioni caratterizzate da una progettazione personalizzata.
Data la composizione del mercato italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, per molte aziende manifatturiere l’acquisto di soluzioni custom rappresenta un investimento talvolta non sostenibile.
Trasformando la soluzione in un servizio, anche le piccole realtà possono abbracciare nuovi modelli operativi e lavorare sui propri dati, rimanendo competitive sul mercato. Tecnologie di sercurity e gateway collegati ad un sistema di interrogazione delle macchine con una soluzione in cloud fornita da un buon service provider, così come un software MES o una soluzione per la gestione della manutenzione dei macchinari, è oggi alla portata di tutte le piccole realtà attraverso la sottoscrizione di un abbonamento.
Il paradigma Industry 4.0 as a Service, inoltre, ha il vantaggio di riuscire a bypassare la carenza di competenze comune a tutte le imprese italiane e principale ostacolo alla digitalizzazione del comparto manifaturiero.