Grazie all’industria 4.0, anche le piccole e medie imprese possono garantirsi un processo produttivo più
lineare e maggiormente qualitativo, senza ostacoli tra un passaggio e l’altro. L’organizzazione e l’armonizzazione delle tecnologie chiave, permette alle aziende di creare un feedback soddisfacente con il proprio cliente, evitando spese superflue.
Tutto questo è possibile anzitutto grazie al Cloud, che sta diventando sempre più un elemento determinante per far sì che le imprese possano progressivamente digitalizzarsi. Dalla capacità di rispondere alle esigenze di mercato fino al controllo dei costi, la gestione automatizzata delle informazioni ha cambiato completamente il modo di procedere delle varie imprese, soprattutto dal punto di vista organizzativo. L’impatto dell’industria 4.0 si basa specialmente sulla raccolta dei dati e sulla capacità di ricavarne valore: con l’adozione dei metodi del “machine learning”, i big data vengono raccolti e analizzati al fine di perfezionare la resa dei macchinari in ogni settore della catena produttiva.
Nello sviluppo della digital transformation riveste sempre più un ruolo chiave il Cloud Computing, ovvero quell’infrastruttura che comprende tutti quei centri di raccolta dati (data center) che permettono all’utilizzatore di disporre delle risorse di cui ha bisogno, come ad esempio i servizi, gli applicativi e lo storage: tutto ciò tramite la formula del pagamento a consumo. Per farla breve, il Cloud Computing consente un utilizzo di risorse software e hardware tramite un server remoto. Grazie a queste risorse, il Cloud Computing consente di memorizzare le informazioni e successivamente elaborarle, in modo tale da intercettare le esigenze del momento che provengono dal mondo esterno e comprendere fin da subito la migliore modalità per indirizzare il processo produttivo.
Se da un lato abbiamo quindi i servizi hardware e software, il cui accesso è consentito da qualsiasi dispositivo, in ogni momento e in ogni angolo del globo, dall’altro il cliente può cogliere la grande occasione di utilizzare questi servizi in remoto, con pagamento ad utilizzo, senza dover perdere tempo con installazioni o aggiornamenti.
Ma quali sono le figure di riferimento nel processo di erogazione dei servizi del cloud computing? Essenzialmente si tratta di tre ruoli ben definiti. Il primo è l’Hosting Service Provider, che fornisce i servizi di Cloud Computing (ad es. i server virtuali o gli spazi di archiviazione) con la formula del pay-per-use (paghi esattamente in base al tempo necessario per l’utilizzo); poi c’è l’amministratore dei servizi del Cloud Computing, ovvero il Cloud Broker, che stabilisce utilizzo, configurazione e fornitura degli stessi. Infine la terza figura è il Cloud Consumer, che altri non è che il cliente finale, o meglio l’usufruitore del servizio messo a disposizione dal Provider. A fungere da tramite nella relazione tra Cloud Provider e Cloud Consumer interviene proprio chi amministra i servizi, ovvero il Cloud Broker.
A questo punto bisogna soltanto capire come viene fornito il Cloud Computing. Ci sono ovviamente delle diverse modalità, che variano a seconda delle esigenze di un’azienda e anche delle effettive possibilità delle imprese che operano all’interno dell’Industria 4.0 e che fanno richiesta del servizio. I modelli principali a cui fare riferimento sono tre: IaaS(Infrastructure as a Service), PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service).
Nel primo caso, al momento molto gettonato, si tratta di un hardware virtualizzatoal di fuori dell’azienda: è pertanto necessario utilizzare risorse hardware in remoto. Il modello IaaS include uno spazio virtuale su server, delle connessioni di rete, una larghezza di banda, indirizzi IP e bilanciatori di carico. Nonostante sia attualmente in grande espansione, la maggior parte delle aziende continua ad affidarsi al modello SaaS, grazie al quale ci si può rivolgere ad un’azienda terza (l’Hosting Service Provider) per far sì che i programmi siano accessibili via Internet da qualunque posto e su qualsiasi dispositivo, ovviamente con la formula del pay-per-use. Infine, c’è la PaaS, molto simile alla SaaS, anche se l’erogazione del servizio in questo caso è attinente ad una piattaforma software che permette di costruire applicazioni e servizi su internet.
Il Cloud Computing riveste un ruolo chiave, per fare un esempio, nella dematerializzazione dei documenti, fondamentale per le aziende non solo per l’enorme riduzione dei costi ma anche per la netta riduzione di errori o ostacoli di varia natura. Stesso discorso per la fatturazione elettronica, che sta man mano soppiantando la cartacea, garantendo anche in questo caso efficienza, semplicità e costi nettamente ridotti.
Dato che le aziende sono solite lavorare con dati sensibili per ottimizzare il proprio processo produttivo, è sempre meglio utilizzare un cloud computing “privato”, che garantisce una maggiore protezione delle informazioni rispetto ad un cloud pubblico.