ISI fornisce informazioni per l’acquisto di software per l’industria 4.0 e ha sviluppato una suite di programmi per ottimizzare la produzione industriale.
La quarta rivoluzione industriale, che ha introdotto concetti e strumenti tecnologici fortemente innovativi, è meglio conosciuta come industria 4.0. Ma a prescindere dalla denominazione, è bene soffermarsi su quanti vantaggi abbia prodotto questo nuovo approccio per tutti i settori del comparto manifatturiero. In sostanza, con l’industria 4.0 le aziende possono puntare ad un netto miglioramento logistico e qualitativo del proprio processo di produzione, grazie alla raccolta di dati (big data) che vengono successivamente analizzati e processati in modo tale da tenere sotto controllo ogni passaggio del processo produttivo, individuando e intervenendo tempestivamente su ogni eventuale criticità. Inoltre, con i Big Data è possibile comprendere anticipatamente i movimenti di mercato, riuscendo così ad attuare le giuste strategie anche a lungo termine.
Tutto questo è possibile grazie all’integrazione e alla comunicazione tra i vari macchinari che vengono rese possibili proprio grazie alle tecnologie e ai dispositivi che caratterizzano l’industria 4.0. Stiamo parlando principalmente dei sistemi MES, ovvero i software che le aziende utilizzano per mettere in interconnessione tutti gli strumenti a loro disposizione. Il MES, che è un acronimo per la dicitura “Manifacturing Execution System”, consente di raccogliere tutte le informazioni necessarie per capire l’andamento della produttività, che come detto risulta fondamentale per individuare problematiche ed evitare colli di bottiglia che rallentano il processo stesso. I sistemi MES, oltre al monitoraggio di tutta la produzione, consentono anche di programmare e pianificare al meglio tutte le attività del reparto produttivo, ed è anche per questo che le aziende riescono ad elevare la qualità dei propri prodotti e a puntare al top del settore di riferimento.
Ma quali sono i criteri per l’acquisto dei sistemi MES? Esistono anche delle agevolazioni fiscali per le aziende? Già nel 2016 l’allora governo guardava con molta attenzione all’avvento dell’industria 4.0, e per venire incontro agli investimenti (spesso molto importanti) operati dalle aziende per assimilare nel migliore dei modi concetti e strumenti della quarta rivoluzione industriale si stabilirono degli incentivi fiscali per 13 miliardi di euro destinati a per coprire gli investimenti effettuati nel 2017. Tra le categorie di beni inserite nel piano di incentivi figuravano anche i software, ed in particolare i sistemi MES più all’avanguardia, che racchiudono tutte le funzionalità più importanti che fanno riferimento all’industria 4.0.
I software MES rientrano nella categoria dei “beni immateriali” e sono indispensabili per far funzionare i “beni materiali”, ovvero le macchine, le attrezzature, i dispositivi e tutto ciò di cui dispone l’azienda per il proprio processo di produzione. L’ammortamento massimo per i beni immateriali è del 140% per tutte le aziende che decidono di investire in software, sistemi, piattaforme e applicazioni. Tuttavia l’ammortamento riguarda solo quelle aziende che già godono di un determinato iperammortamento (ovvero l’agevolazione fiscale che consiste nella supervalutazione degli investimenti in beni materiali e dispositivi) in base alla portata dei propri investimenti. Per investimenti fino a 2,5 milioni di euro è previsto un iperammortamento del 270%, mentre per quelli fino a 10 milioni di euro si arriva al 200%.
Ma qual è la strada più indicata per far sì che un’azienda possa ottenere un beneficio finanziario per l’acquisto di sistemi MES? In genere è sufficiente un’autenticazione firmata dal rappresentante legale, ma in alcune situazioni può invece rendersi necessaria una perizia tecnica, come nel caso dell’acquisto di un software che ha un costo superiore alle 500.000 euro. La perizia è di fatto un attestato di conformità, che certifica come la strumentazione abbia le caratteristiche tecniche necessarie per rientrare nella categoria dei “beni immateriali” a cui la legge garantisce l’iperammortamento. Naturalmente, per ottenere la certificazione definitiva, è opportuno che alla perizia si accompagni anche un’analisi tecnica dettagliata e approfondita.