Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) previsto dall’UE per riparare ai danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19, favorirà la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo attraverso l’erogazione di incentivi per gli investimenti in tecnologia, ricerca e innovazione.
Il Piano Transizione 4.0 sostituisce le misure di iper-ammortamento e super-ammortamento previste dal vecchio Piano Impresa 4.0 con un credito d’imposta. L’obiettivo dello stanziamento di circa 13,30 miliardi di euro previsto all’interno del PNRR, è il rafforzamento della competitività del sistema produttivo italiano attraverso l’aumento del livello di digitalizzazione e innovazione tecnologica delle imprese manifatturiere a PMI che, rispetto quelle europee, presentano maggiori carenze sul piano digitale.
Il piano ha una durata biennale, quindi fino a giugno 2023, benchè le misure siano state anticipate al 16 novembre 2020. In base alla categoria dei beni materiali e immateriali ad alto contenuto tecnologico, le aliquote dei crediti d’imposta, appositamente maggiorate per stimolare gli investimenti privati, possono variare.
Rispetto alla vecchia normativa sono state introdotte le seguenti novità:
- ampliamento della platea dei soggetti beneficiari. L’iper-ammortamento costituiva un beneficio solo per le aziende con base imponibile positiva mentre l’attuale credito d’imposta ha un’entità variabile in base all’ammontare dell’investimento ed è compensabile con altri debiti fiscali e contributivi
- allungamento durata della normativa. Il riconoscimento del credito è passato ad 1 a 2 anni (biennio 2021-2022) a beneficio delle aziende che hanno un quadro più stabile per la programmazione degli investimenti
- estensione degli investimenti immateriali agevolabili e aumento delle percentuali di credito d’imposta e dell’ammontare massimo di investimenti incentivabili
Le tipologie di crediti d’imposta in base alla natura degli investimenti effettuati sono:
- beni materiali e immateriali
- ricerca, sviluppo e innovazione
- attività di formazione per favorire i processi di digitalizzazione
Per quanto riguarda gli investimenti in beni materiali e immateriali, il credito d’imposta è riconosciuto per i beni che permettono la trasformazione digitale dei processi di produzione nella misura del 6% fino ad un investimento di 2 milioni di euro. Per i beni immateriali, invece, ed in particolare per i software, il credito d’imposta arriva al 15% per investimenti con tetto fino a mezzo milione di euro.
Per l’elenco completo dei beni agevolabili è possibile consultare l’allegato A e B della Legge 232 del 2016. Le percentuali da applicare e le modalità di fruizione sono le stesse previste dalle Legge di bilancio 2021, all’art. 1, commi 1051 e successivi.
Per i servizi di ricerca e sviluppo sono previsti i seguenti incentivi:
- 12% fino a 3 milioni di euro per attività di ricerca e sviluppo
- 10% per investimenti fino a un milione e mezzo di euro per progetti green e trasformazione digitale
- 6% per investimento fino a un milione e mezzo di euro per il design
Con riferimento alle attività di formazione, oltre al credito d’imposta verranno previste ulteriori misure per:
- incentivare la crescita di competenze gestionali in ottica digitale per mezzo dell’elaborazione di un modello di riqualificazione manageriale con focus principale nelle PMI
- accrescere le competenze digitali dei lavoratori in cassa integrazione con programmi di training ad hoc, incentivati attraverso il temporaneo taglio del cuneo fiscale sia per le imprese che per i lavoratori.
Il PNRR prevede anche un piano di monitoraggio e valutazione dell’impatto delle misure adottate dalle aziende.
ISI, da oltre 25 anni fornitrice di soluzioni per l’innovazione digitale, ha stretto una partnership con uno studio di consulenza in grado di affiancare le aziende per la compilazione della domanda di finanziamento e nel processo di richiesta del credito d’imposta per il Piano di Transizione 4.0.