Nel 2025, il tema ESG (Environmental, Social, Governance) non è più solo un criterio etico o reputazionale, ma una leva strategica per la competitività industriale. Le aziende manifatturiere sono chiamate ad affrontare una duplice sfida: dimostrare con trasparenza il proprio impatto ambientale e sociale, e farlo attraverso strumenti digitali affidabili e integrati.
I software industriali — in particolare MES, ERP e piattaforme di data analytics — sono sempre più centrali per raggiungere gli obiettivi ESG, non solo come supporto al reporting, ma come driver operativi per una produzione più sostenibile, tracciabile e resiliente.
ESG 2025: le novità normative che coinvolgono la manifattura
Con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), oltre 50.000 aziende in Europa saranno obbligate a rendicontare il proprio impatto ESG secondo standard unificati (ESRS). Questo comporta:
- L’obbligo di tracciare emissioni Scope 1, 2 e 3, incluse quelle lungo la supply chain.
- La necessità di raccogliere e integrare dati non finanziari in tempo reale.
- La richiesta di auditabilità e trasparenza dei dati ESG, anche a livello di stabilimento.
Le imprese manifatturiere, spesso già dotate di sensori e software gestionali, possono trasformare questa sfida in opportunità, sfruttando tecnologie esistenti per integrare sostenibilità e produzione.
Produzione sostenibile guidata dai dati
Un primo passo fondamentale è la misurazione accurata del consumo energetico, idrico e delle emissioni legate a ogni fase del ciclo produttivo. I software MES evoluti oggi offrono:
- Tracciabilità energetica per lotto di produzione, utile sia per ottimizzare consumi che per calcolare l’impronta di carbonio per prodotto.
- Dashboard ambientali integrate, con dati aggiornati in tempo reale su emissioni, scarti e utilizzo di materie prime.
- Allarmi e notifiche ambientali che segnalano superamenti di soglie prestabilite.
Un esempio è rappresentato dai moduli di energy management MES nativamente connessi a sistemi SCADA o BMS, che permettono interventi tempestivi in caso di anomalie o consumi eccessivi.
Software e tracciabilità della filiera (Scope 3)
Una delle criticità ESG maggiori per le aziende manifatturiere riguarda la tracciabilità Scope 3, ovvero l’impatto indiretto generato da fornitori, logistica, uso e smaltimento dei prodotti.
Le piattaforme ERP e PLM più avanzate stanno introducendo funzionalità come:
- Valutazione automatica dell’impronta di carbonio dei fornitori sulla base di dati inseriti nei portali di procurement.
- Algoritmi di scoring ESG per ogni partner della filiera.
- Simulazioni what-if per confrontare l’impatto ambientale di diversi percorsi produttivi.
Il risultato è una filiera più trasparente, ottimizzata e in linea con le aspettative degli stakeholder (investitori, clienti, autorità pubbliche).
ESG e manutenzione sostenibile
Un aspetto spesso trascurato è il ruolo della manutenzione predittiva nell’ottica ESG. L’uso di AI e modelli data-driven consente di:
- Ridurre i fermi macchina e le perdite energetiche.
- Prolungare la vita utile degli asset, diminuendo la necessità di sostituzioni e smaltimenti.
- Ottimizzare il consumo di ricambi e materiali di consumo, riducendo lo spreco.
In questo senso, la sostenibilità non è solo un output di rendicontazione, ma un principio operativo che si traduce in efficienza reale.
Dal reporting statico al flusso ESG continuo
I vecchi report annuali ESG stanno lasciando spazio a dashboard interattive e flussi dati ESG in tempo reale, resi possibili dai software integrati. Questo consente:
- Una comunicazione più trasparente con investitori e clienti.
- Audit ESG più rapidi e meno costosi.
- Coinvolgimento interno del personale tramite obiettivi misurabili collegati alla sostenibilità.
Alcune aziende stanno sperimentando anche modelli di “sostenibilità operativa gamificata”, dove KPI ambientali vengono inclusi nei sistemi di performance e premi incentivanti.
Verso la manifattura ESG-native
Il futuro prossimo vedrà nascere aziende manifatturiere ESG-native, cioè progettate fin dall’origine per ottimizzare non solo profitti, ma anche impatti ambientali e sociali. I software saranno i principali abilitatori di questo modello, grazie a:
- Integrazione nativa tra ERP, MES e sistemi ESG.
- Gemelli digitali per simulare scenari sostenibili prima di attuare modifiche operative.
- Cloud sostenibili, con data center alimentati da energie rinnovabili e ottimizzati per il risparmio energetico.
In questo contesto, l’IT industriale non è un supporto alla sostenibilità, ma il suo motore centrale.
Il 2025 segna un punto di svolta per la manifattura: la sostenibilità non è più un esercizio di conformità, ma un pilastro della strategia aziendale. E solo le imprese capaci di integrare i dati ESG nella propria infrastruttura digitale — in modo strutturato, verificabile e operativo — potranno davvero competere in un mercato sempre più attento, regolato e interconnesso.